Questo RTW è cominciato in maniera soft: visto che la volta scorsa da Roma sbucammo niente di meno che al centro di Hong Kong, tra anatre sgozzate in vetrina e odori dubbi, questa volta arrivare a Manhattan da Cagliari e Roma è come arrivare in una specie di comfort zone.
Il giorno dopo, EffeFemmina ha detto ad EffeMaschio “Se me l’avessero detto che mi sarei divertita così tanto, mi sarei sposata prima!”. Perchè diciamocelo, ci siamo divertiti come pazzi. E l’unico rammarico è che tutto sia finito troppo presto….
Stavo alla finestra immobile, senza riuscire ad andare a letto nonostante la stanchezza, ipnotizzata dalle mille luci e torri e dalla vista dell’Empire State Building illuminato di rosso. New York mi fa questo effetto, mi lascia sempre a bocca aperta.
Mentre dormi ti proteggo e ti sfioro con le dita ti respiro e ti trattengo per averti per sempre Oltre il tempo di questo momento arrivo in fondo ai tuoi occhi quando mi abbracci e sorridi se mi stringi forte fino a ricambiarmi l’anima […] Tu che sei...
Con la casa sottosopra, sommersi tra valigie e scatole e buste sottovuoto, EffeFEmmina si sfoga sulla lavagnetta. Nient’altro da aggiungere, passo e chiudo.
E infine l’ultimo giorno di lavoro e’ arrivato. Nella mia testa pensavo di arrivare in ufficio alle 11, ed andarmene alle 3, in stile rockstar. Invece, per uno strano caso del destino,
Il tuo penultimo giorno lavorativo non puoi essere motivata, diciamocelo. Mi ricordo di aver gia’ provato questa sensazione, quando tutte le emergenze ti scorrono attorno e ti fanno solo sorridere. ….questo stato di distacco dalle cose, il rivederle posizionate sotto la loro luce reale, della falsa urgenza.
Amo le to do list, e soprattutto spuntare le cose fatte dalla lista….ora immaginate come mi fa stare bene cancellare uno ad uno i giorni lavorativi restanti 🙂