Dose 1
Finalmente sono riuscita a fare la prima dose di vaccino. I 40 enni hanno diritto solo in Victoria, non negli altri stati Australiani, ma io ancora sono giovane quindi avrei dovuto aspettare Settembre. L’asma pero’ ha deciso di diventare di nuovo molto noiosa, e cosi il medico ha chiesto che venissi vaccinata percha’ a rischio complicazioni Covid.
Cosi sono entrata a far parte del 17.8% degli Australiani vaccinati almeno con una dose. Lo so, lo so, una percentuale ridicola e infima, se confrontata con la maggior parte dei paesi europei. Il motivo?Anzi, i motivi? piu’ o meno una decina, da un problema di approvviggionamento, all’aver puntato la strategia di vaccinazione sul vaccino sbagliato (Astrazeneca), alla presunzione che tanto qui avevamo casi 0, l’incapacita’ politica del governo federale che ha sbagliato tutto lo sbagliabile, lo scontro governo federale con gli stati.
Insomma, un fallimento enorme.
Comunque sia, sono riuscita a prenotare la prima dose.
E quando ho finito, mentre uscivo, dopo aver aspettato i miei 15 minuti, sono scoppiata in lacrime.
Tutta la tensione dei lockdown, e degli ultimi 18 mesi, rilasciata la, di fronte al centro vaccinale.
La voglia di rivedere la mia famiglia. La voglia di conoscere Baby Leo, mio nipote. La voglia di riabbracciare mie nonne.
La sensazione di essere prigoniera in quest’isola-continente lontana. La consapevolezza di aver evitato il peggio di una pandemia che ha lacerato altri paesei molto piu’ di noi, mentre qui i morti sono stati per fortuna pochi.
La voglia di tornare alla normalita’.
La consapevolezza che il dibattito politico si sia appiattito, che o sei con o sei contro, e non puoi dire che non ti piacciono le restrizioni eccessive e i confini chiusi perche’ altrimenti vieni tacciato di sovversione. Ma non sei sovversiva, sei solo stanca, e preoccupata che questo Covid si stia prendendo tutti i nostri diritti democratici, e che la gente invece creda alle bufale del 5G invece di vaccinarsi e farci tornare alla normalita’.
La consapevolezza che l’Australia stia diventando qualcosa di molto diverso da quello che hai sempre conosciuto, si stia chiudendo in se’ stessa, e che non sai fino a dove questo si spingera’.
La felicita; di sentirti protetta dal virus, finalmente, perche’ non ti vuoi ammalare, ma anche al preoccupaione di proteggere i bambini.
Insomma, c’era di tutto in quelle lacrime, tristezza e gioia, ma piu’ gioia e liberazione, onestamente. Andate a vacicnarvi, raggiungiamo questo benedetto 80%!