Camping adventure
Sono al pc, scrivo, quindi la buona notizia è che siamo sopravvissuti al campeggio col nano!
Le vacanze non sono andate proprio secondo il piano iniziale: i primi 3 giorni di vacanza siamo stati accompagnati dalla pioggia. In genere quando andiamo in campeggio non facciamo nessun programma, nessuna prenotazione, decidiamo a fine giornata dove vogliamo fermarci e li dormiamo. Ma non questa volta, non andando in una località super affollata durante le vacanze con dietro un baby di 5 mesi e mezzo (beninteso, affollata per gli standard australiani…questi non hanno idea di cosa sia una spiaggia italiana il giorno di Ferragosto!)! Due settimane prima di partire amici e conoscenti ci davano dei pazzi perchè non avevamo ancora prenotato e ci assicuravano che non avrem trovato nulla…è alta stagione! sono vacanze scolastiche! e avevano pure ragione, eh…con difficoltà siamo riusciti a trovare una piazzola libera sia a Lakes Entrance (tappa numero 1) sia a Eden (tappa numero 2). Canberra pero’ era ancora un’opzione aperta, chi cavolo c’e’ a Canberra d’estate, in fondo? nessuna fretta di prenotare.
Poi è arrivata la pioggia, e anche il freddo (minime a 15 gradi). Senza prenotazione avremmo invertito l’ordine delle tappe, passando prima da Canberra, lasciando il mare alla fine…ma i campeggi erano prenotati, bloody hell. Cosi Canberra abbiamo deciso di…saltarla 😀 e stare qualche giorno in piu’ al mare! W la flessibilita’ e a morte le prenotazioni anticipate! in fondo se a Canberra a Gennaio non c’è nessuno, perchè dovrem starci noi? 😉
In campeggio io e EffeMaschio abbiamo condiviso un materasso gonfiabile a una piazza e mezzo, il Conte invece aveva la culla tutta sua:
Giusto per far capire subito chi comanda.
Per fortuna il Conte ancora non cammina ne’ gattona, e mangia solo la tetta: quindi nessun bambino da rincorrere tra le piazzole, o che vuole girovagare per la tenda, ne’ cibo da cucinare appositamente per lui (condivido quello che dice Atpco nel suo post infatti!). Lui e’ stato contento e placido, a guardare a bocca aperta le foglie dei rami che si muovevano sopra la sua testa, oppure i pappagalli che venivano a mangiare la sera, o a sgambettare nell’acqua ridendo come un pazzo.
L’esperienza campeggio è andata quindi bene, a parte due piccoli problemi:
1) il Conte soffre di insonnia, ossia non dorme ancora tutta la notte, il che vuol dire che si sveglia un numero variabile di volte. Ultimamente questo numero variabile è stato molto alto, tipo ogni ora e mezza/2 ore. A casa riusciamo a metterlo a letto nuovamente senza dargli da mangiare ogni volta, che non si sta svegliando per fame la creatura ma solo per rompe…vivacizzarci la nottata. Ma in campeggio non puoi provare a calmarlo, nessuno vuole sentire strilla nel cuore della notte! In campeggio e’ tetta al primo rumore, praticamente. La tattica del zitto e ciuccia. Che a volte manco funziona, e diverse mattine potevo percepire l’odio negli sguardi altrui…roba che avranno stappato lo champagne quando siamo partiti
2) allattare su un materasso gonfiabile, senza supporto per la schiena, non restera’ tra i ricordi piu’ belli dei primi mesi col nano.
La nostra vita e’ stata semplificata dall’esistenza in entrambi i campeggi delle baby room, chiamate anche family room, dotate di piano d’appoggio stile fasciatoio e vaschetta per il bagno del Conte. Super lusso!
Avevamo dietro il minimo indispensabile, abbiamo cucinato usando la cucina del campeggio e abusato del loro frigorifero. Da bravi italiani psicopatici uno restava sempre vicino alla tenda a fare la guardia al Conte che dormiva, non si sa mai passino gli zingari che rubano i bambini o un furgoncino targato Napoli…
(EHi, sto scherzando, ovviamente!! ma siccome siamo cresciuti in Italia entrambi, anche se nessuno dei due crede che uno zingaro possa entrare in tenda a rubare un mostricciatolo urlante, la leggenda metropolitana ci e’ restata nel cervello. E quindi il bambino non e’ mai restato da solo.)
I campeggi erano entrambi vicinissimi alla spiaggia, tra un lago e il mare, cosi la notte ci siamo addormentati sentendo il rumore delle onde che si infrangevano sulle enormi spiagge oceaniche. Il cielo stellato e luminosissimo. Il tramonto meraviglioso, specie quando la luce si specchiava sul lago, tingendo tutto di arancione. Noi due seduti sulle seggioline da campeggio con il glass holder, in perfetto stile australiano, e una candela alla citronella a splendere romanticamente tra noi.
Siamo riusciti anche a fare qualche camminata, a visitare un museo, una coltivazione di ostriche, a mangiare pesce come se non ci fosse un domani, a noleggiare uno stand up paddle, leggere un po’, bere decine di caffe’. Ah, abbiamo anche trovato il nostro caffe’ preferito, per puro caso: cercavamo un punto panoramico e invece abbiamo trovato un meraviglioso chiosco panoramico:
Il posto e’ Merimbula, la localita’ migliore tra quelle visitate. Da un lato l’oceano impetuoso, dall’altro il lago calmissimo. Nel mezzo dune di sabbia bianca. Nel lago la corrente forte che ti trascina nel mare, basta lasciarsi andare e godersela (no panic, l’acqua e’ bassissima). Attorno un paesino appena turistico per gli standard australiani, ma senza costruzioni mostruose, tantissimo verde ovunque, case mimetizzate tra gli alberi. CI e’ piaciuta cosi tanto che gli ultimi giorni, quelli che avrem dovuto passare a Canberra, li abbiamo passati li in un apaprtamento Airbnb con vista…spettacolo godersi un’alba sul mare dall’alto, la baia tinta di rosa.
Sopravissuti e felici: la vacanza col nano si puo’ fare! Si puo’ fare anche il campeggio…magari gli ultimi giorni attaccateci una sistemazione meno spartana, cosi vi sembrera’ di aver fatto le vacanze piu’ rilassanti della storia 😉