A proposito di viaggi…
Piu’ di un anno fa ho condiviso su FB questa foto: una ragazza guarda un mappamondo e la scritta dice “People having babies. And I’m like…what country am I going to next?”. [che poi mi sembra pure grammaticalmente sbagliata, eh!] Geniale, perfetta. L’ho condivisa sentendomi ganza, io libera da impegni, libera di imbracciare il mio zaino quando volevo. Solo ora a distanza di un anno, guardando il mio mostricciatolo di due mesi e mezzo, mi accorgo di quanto sia stata sciocca a pubblicare quella foto. Come se aver fatto due volte il giro del mondo non mi avesse insegnato nulla. Come se il percorso mentale degli ultimi anni non mi avesse portata da nessuna parte. Proprio chi ama viaggiare non dovrebbe cadere nel tranello del pensare che siano i figli a teneri incatenata a casa! E dire che ne ho visto di famiglie in giro con bambinj, eh. Molte piu’ di quanto mi sarei mai aspettata. E invece son cascata nel pregiudizio scemo bambino=no liberta’,no viaggi. Mentre so benissimo che la liberta e’ una cosa mentale, prima di tutto, che le catene piu’ importanti sono quelle che ci imponiamo nella nostra testa. E i pregiudizi sono le catene mentali piu’ pericolose, cosi come la vanita’ di considerarsi piu’ liberi degli altri. DI gente che viaggia con figli e’ pieno il mondo, ho sempre guardato con ammirazione queste eprsone perche’ immagino quanto sia faticoso farlo, ma so che e’ fattibile. Esempi banalissimi? Piu’ di 30 anni fa i miei genitori facevano campeggio con una bimba di 2 anni e mezzo (io) e una di 4 mesi (mia sorella):loro sono sopravissuti, noi siamo cresciute sane e salve. Quest’estate Paola, un’amica romana, e’ arrivata in Belgio in macchina via terra,passando per mezza Italia, Germania e Francia, con 3 bambini al seguito, di cui una neonata di 5 mesi. Sono pazzi? Certo non ti porti una neonata di 5 mesi al campo base dell’Everest,ma li manco io ci potrei andare causa altitudine che male si sposa con i miei polmoni asmatici. E la famiglia francese che faceva il giro del mondo con due bambini di 4 e 7 anni? O la famiglia statunitense che girava in Costarica sui mezzi pubblici con un bimbo di due anni…abbiamo condiviso un apssaggio nel cassone di un camion, lia bbiamo conosciuti cosi. Guardo mio figlio di due mesi e mezzo,e so che non e’ lui a limitare i miei spostamenti, sono io che “magari e’ troppo caldo,magari e’ troppo freddo,magari si stanca,magari e’ rumoroso”. Ci vuole un attimo a impigrirsi e non uscire piu’, con la scusa del bambino. Ma e’ una scusa,e ve lo dico dopo aver passato 3 gg chiusa in casa per il caldo. E’ una scusa ed e’ pigrizia, e ci vuole un attimo a far diventare i tre giorni una settimana e poi mesi e smettere di uscire o di andare a cena fuori o di vedere gli amici. In questi mesi ho imparato che per vivere con un neonato bisogna organizzarsi, essere flessibili, non fissarsi con uno schedule che magari non si rispettera’ per mille imprevisti, dimenticarsi un po’ delle pulizie. Proprio cosi come per viaggiare. Io il mappamodo lo guardo ancora, solo che guardo anche mio figlio e mi chiedo dove andremo insieme, quali paesi avro l’onore di visitare con lui, perche’ e’ una cosa grandissima aprire gli occhi di un bambino sul mondo. La vita va avanti, si cambia, e anche la parola liberta’ si adatta e si arricchisce di significati. L’importante e’ non dimenticarselo mai, non impigrirsi, non diventare autoreferenziali nei propri piccoli casini quotidiani, non sentirsi il centro del mondo, e tenere viva la curiosita’…la stessa curiosita’ di un bambino che scopre il mondo 😉 PS: post scritto mentre pensiamo a dove passare le vacanze di Natale,in 3,e al momento si valutano tre opzioni: – volare verso il Western Australia,con tenda al seguito,e ammazzarci di mare e spiagge. Bisogna vedere se le compagnie aeree sono clementi – Tasmania, per sfuggire al caldo torrido, ma vuol dire acqua glaciale – ad Adelaide on the road, destinazione Kangaroo Island, ma bisogna capire quante tappe intermedie si riuscirebbe a fare