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Assediati dalla paura

Qualche settimana fa, di fronte a un falò in spiaggia alle Fiji, una signora olandese che vive da 20 anni a Brisbane ci ha fatto accapponare la pelle sostenendo che (testuali parole) “non mi piace questo Papa perchè è troppo morbido con i musulmani. Quelli sono come un cancro che sta invadendo il mondo, bisogna bruciare le loro moschee, bruciarli“. Immaginate le nostre facce. CI guardiamo increduli, e replichiamo, e la discussione si anima, ma la signora è pure ubriaca, oltre che schifosamente razzista, e ci rompiamo di stare a discutere con una cretina così. Ci guardiamo, e con uno sguardo entrambi concordiamo che è giunta l’ora di buttarla nel falò…ehm, andarcene a parlare con qualcuno più saggio.

Questo piccolo evento mi ha fatto pensare quando l’ho messo in collegamento con le moschee che sono state distrutte vicino a Brisbane, o con gli indici di disoccupazione saliti in modo sospetto per le donne musulmane. Quando qualche mese fa un cittadino australiano è comparso in un video dell’ISIS, qui si è sparso il panico. Il fatto è coinciso con delle retate della polizia, che ha individuato delle cellule che pare progettassero degli attacchi terroristici.

Non ci sarebbe niente di nuovo se queste cose fossero accadute, che ne so, in UK o in Francia (dove, per inciso, sono successe).Ma qui questi fatti non passano inosservati, qui questi avvenimenti sono scioccanti. Per mille motivi.

Penso che il principale sia che l’Australia e gli Australiani abbiano sempre accettato di essere lontani da tutto. Per questo hanno un complesso di inferiorità culturale nei confronti di Europa e USA (e inspiegabilmente continuano a rivolgere l’attenzione all’altra parte del Pacifico, con la Cina che invece è alle sue port)e. Sono e vivono talmente lontani dal resto del mondo che qui non succede mai nulla di traumatico, sulle news internazionali finiscono per gli attacchi degli squali, non per fatti di cronaca o politica gravi. E quando succede qualcosa che li porta alla ribalta della cronaca, è uno shock nazionale.

L’Australia ha la fama di paese accogliente, multiculturale, aperto…ed è vero, per molto punti di vista. Ma il razzismo, quello bieco e strisciante, esiste anche qui, e ogni tanto salta fuori, come negli ultimi mesi. E quando al governo ci sono dei razzisti incapaci, le cose si complicano. Gente che pensa di risolvere il problema dell’allarme terroristico obbligando le donne musulmane che visitano il Parlamento Federale a mettersi in una sezione separata dietro un vetro, per limitare i danni in caso di un’eventuale esplosione. Una cosa ridicola, lugubre, che gronda razzismo schifoso e mette ancora più nell’angolo chi nell’angolo è già messo dai fatti internazionali.

Non è semplice essere musulmano down under, oggi. E all’indomani dei fatti di Sydney, dei 3 morti in un assedio in un caffè, lo sarà ancora di più.

Abbiamo bisogno di eroi o di colpevoli, noi società che vogliamo essere perfette, e i musulmani sono dei colpevoli perfetti. Anche se quelli estremisti e assoldati dall’ISIS sono una minoranza dei praticanti, chi se ne frega? Serve un boia, serve un capro espiatorio, qualcuno da colpevolizzare. E ora che il colpevole è bello noto, la campagna anti-religiosa rischia di esplodere più forte di prima.

E’ una cosa ciclica, mi hanno spiegato: prima è stato il turno del razzismo feroce contro italiani e greci, ma solo fino a quando sono arrivati i vietnamiti. A quel punto greci e italiani sono diventati parte integrante della società, sono passati dalla parte dei vincitori. Poi è stata la volta dei libanesi, e poi degli indiani, e recentemente degli africani. Ma ora è il momento del razzismo religioso, della salvaguardia delle radici inglesi, che quelle aborigene sono state dimenticate da tempo.

Nelle stesse ore però esplode anche l’hashtag “Illridewithyou”: perchè questo è un paese complesso, vario, diviso in due. E alle migliaia che chiedono l’espulsione dei musulmani(tutti potenziali terroristi), si affiancano quelli che offrono supporto a chi ha paura di essere offeso o discriminato per un fattore di religione. E’ come se fosse perennemente in corso una battaglia culturale…noi italiani ci dividiamo un sacco sulla politica e sui partiti, qui ci si divide sull’idea di società che si ha in mente. Che in teoria dovrebbero essere la stessa cosa, ma in realtà non lo sono, visto qui che si parla più di diritti che di partiti.

C’è un’altra cosa, che mi preoccupa oltre a queste tensioni religiose e razziali. C’è il fatto che da Settembre si parli di nuove leggi anti-terrorismo, che sono fumose, fatte di fretta, mal scritte, che aumentano eccessivamente i poteri dei servizi segreti, le loro armi di intrusione, e che fino ad ora sono state mal digerite dall’opinione pubblica. Perchè ricordano quel Patriot Act di Bush che ha di fatto limitato le libertà personali negli USA. Però il fatto di Sydney potrebbe cambiare tutto, e il capo del governo (evito di chiamarlo quell’imbecille per essere politically correct) si è affrettato a ricordarci che lavorerà per aumentare la sicurezza. Mentre i giornali che lo sostengono si sono messi a sbandierare in prima pagina che il fatto abbia colelgamenti con lo stato islamico ISIS . Cosa non vera, perchè questo criminale ha agito da solo, aveva precedenti penali, non c’è nessun gruppo terroristico che ha rivendicato la cosa, non è accertato il suo legame con alcun gruppo terroristico…e quindi certe dichiarazioni sembra siano solo fatte per spaventare ulteriormente. Per convincerci che abbiamo bisogno di sicurezza, di maggiori controlli, di più spie…un film già visto migliaia di volte.

Ecco, questo mi fa paura.

Vivere in un paese che si chiude all’esterno perchè assediato dalla paura….mi fa terribilmente tristezza e paura.

Perchè è vero che ieri ci siamo sentiti tutti più fragili, abbiamo pianto, abbiamo provato incredulità e rabbia….ma spero vivamente che la lezione di ieri e oggi, per tutti noi, sia maggiore tolleranza. Anche se è maledettamente difficile.

EffeFemmina

Francesca V., 30 anni. Insieme a Francesco (la EffeMaschio) decide di mollare tutto e partire per un viaggio intorno al mondo...Ed è li che inizia l'avventura che raccontiamo in questo blog... ;)

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