Ultimo venerdì ozioso
Oggi è il mio ultimo venerdi “lazy”: lunedi si torna a lavoro, la ricerca molto intensiva di questi ultimi 2 mesi (escludendo i 10 giorni alle FIji, chiaramente) è finalmente approdata a qualcosa.
Così da lunedì torno in campo: torno a fare Business Intelligence, finalmente! Per un’azienda no-profit, e soprattutto avrò un part-time di 4 giorni a settimana, che in tutto questo è il particolare che preferisco. Un giorno libero per me, per scrivere. Another dream coming true!
Così questo venerdì comincia nel cafè preferito vicino a casa nuova, dove il caffè è buonissimo, e i dolci li prepara il nostro amico polacco Stan…e vi assicuro che sono divini. Specie la mud cake, un concentrato di cioccolato che fa resuscitare i morti…ogni volta che si presenta a casa ha sempre qualcosa in mano, che dio benedica qust’uomo!
In realtà sono passata prima dalla sarta ad aggiustare uno zaino, e dopo che la signora ha fatto l’impossibile per ricucirlo, mi sono ritrovata seduta con un ago in mano a finire il lavoro nei punti in cui la macchina non poteva arrivare. Che mi veniva da ridere, io seduta al suo posto con in mano un ago che avrebbe potuto cucire pelle di vacca. Io. Vabbè.
Non so come evolverà questo venerdì lazy, so che devo andare a recuperare le scale di legno per la nostra nuova libreria, che all’Ikea ci faceva tutto schifo e quindi ci siamo dati alla composizione fantasiosa. So che ho 4 ore per trovare una macchina per andare a recuperarle, ma sono fiduciosa di farcela. So che è un po’ nuvoloso, ma fa caldo, e io sono allegra. Si sente che l’estate sta arrivando, perchè possiamo cenare fuori ogni sera, perchè non c’è più bisogno dei collant, perchè fa buio tardissimo e le giornate sembrano lunghissime, col tramonto viola e rosso che spunta dalla recinzione del giardino.
Mi piace la nuova casa, è accogliente, è spaziosa, anche se come dice un’amica “Oh mio dio, sembra una casa di persone adulte!”: siamo due persone adulte, quindi? Ci abbiamo riso su questa sua considerazione, le ho detto che a me sembriamo i soliti cazzoni, anche perchè il mio primo pensiero appena entrata nel salone gigante e vedendo il giardino è stato “Ma qui si possono organizzare dei festoni incredibili!!!”. Altro che adulti seri e responsabili 😉
Non ho ancora dettagli sul lavoro, non so quante ore farò, non so se potrò scegliere io il giorno libero, lo scoprirò lunedì. Sono contenta del part-time, delle 30 ore settimanali, dell’avere un giorno libero per me, per scrivere o uscire o visitare un mueo senza la calca del weekend. Per la prima volta nella vita lavorerò con un contratto di 9 mesi, invece che con un tempo indeterminato, e anche questa è una novità . Sono contenta di non dover più scrivere almeno 10 stupide lettere di presentazione al giorno o di dover spiegare in 100 parole perchè voglio lavorare per una certa azienda: anche perchè l’unica risposta sensata e reale (i soldi) non si può dire. Almeno per i prossimi 9 mesi dovrei essere salva…credetemi, cercare un lavoro e’ una noia mortale, una palla biblica che ti scatena paranoie esistenziali. Pero Sono contenta di tornare a lavoro, di conoscere gente nuova, e di poter tornare a fare quello per cui ho studiato e che è l’unica cosa che mi piace nell’IT. Avere a che fare con dati, elaborarli, capirli, renderli comprensibili per gli altri. Sono contenta che l’ufficio sia vicino al CBD, ci posso arrivare con i mezzi pubblici e non devo più usare la macchina, e questa è una grande rivoluzione rispetto all’ultimo lavoro . Potrei anche andarci in bici, ma non sono così sportiva da farmi 11 Km la mattina e 11 Km la sera. Magari un giorno ci provo e cambio idea. Magari. Magari il giorno che mi decido a comprare una bici vera. Magari. Perchè con 500/1000 dollari posso farci un sacco di cose, invece di comprarci una bici figa. Un sacchissimo, tipo pagarci un corso di teatro. Mi sa che andrò con i mezzi.
E poi tra 2 settimane siamo di nuovo on the road, mia sorella e il ragazzo vengono a trovarci per Natale, e scorrazzeremo un po’ insieme, in 4×4 e con tende al seguito. E già quest’idea mi fa venire un sorriso largo quanto la mia faccia.
Ormai è il terzo Dicembre quaggiù, ma l’atmosfera natalizia non la sento proprio…hanno voglia di mettere alberi imbiancati, di riempire Federation Square di palle di neve, di inventarsi nuovi giochi di luci sui palazzi, o di creare vetrine interattive (fighissime, eh!)….mi dispiace, manca la magia del freddo. Della cioccolata calda, delle caldarroste per strada, della gente imbaccucata che fa compere, del camino acceso di fronte al divano di casa, delle luci che brillano al buio già alle 6 del pomeriggio. E lo so che è una cosa consumistica, però non c’è momento migliore del Natale per me per stare a casa, quella sarda….ma quest’anno un pezzo di famiglia viene a trovarci, ed è una cosa troppo bella, non vedo l’ora di vederli. Per un caldo Natale a testa in giù.
E ora vado a cazzeggiare in biblioteca, che ha una bella sala trasformata in art gallery. E oltre al bancone sotto la finestra, e i quadri alle pareti di mattoni rossi, ha un paio di bean bag a disposizione per leggere sdraiati. In piena modalità lazy. Buona giornata 🙂