Penultimo
Il tuo penultimo giorno lavorativo non puoi essere motivata, diciamocelo.
Mi ricordo di aver gia’ provato questa sensazione, quando tutte le emergenze ti scorrono attorno e ti fanno solo sorridere. ….questo stato di distacco dalle cose, il rivederle posizionate sotto la loro luce reale, della falsa urgenza.
Cosi sono qui a ridere, facendo il passaggio di consegne piu ridicolo della storia degli hand-over, visto che al mio successore ho spiegato io come funziona un DB venerdi scorso. La vedo dura, eh. Meno male che lui e’ veramente smart, perche’ lo vedo vicino a una crisi di nervi 😀
Meno due giorni, e io ho sonno, e questa non e’ una novita’. Ieri ultima lezione di yoga: Vivienne, l’insegnante, ci ha abbracciati commossa, ci ha fatto le sue congratulazioni, dopo averci detto che si vede che la pratica ci sta entrando dentro. Immagino che volesse solo essere carina, perche’ quando cerco di fare le posizioni a testa in giu’ senza riuscirci, con la mia gamba che cerca di arrivare al muro ma cade inesorabilmente come un sacco di patate, a me sembra tutto, tranne che io e lo yoga siamo amici. E vabbe’.
Sul letto della stanzetta abbiamo cominciato ad allineare le nostre proprieta’ per il viaggio….sono tornati pantaloni tecnici, impermeabile, scarpe da trekking, sandali, luci per la testa, camicie a manica lunga per zone malariche. Il nuovo Kobo ha cominciato ad ospitare libri di viaggio. Brivido che scorre sulla schiena, eccitazione. Il viaggio e’ a portata di mano, ora lo sento, lo respiro, i piedi prudono.
E c’e’ anche un matrimonio a portata di mano, e quello pero’ fa prudere un’altra cosa, per la quantita’ di cose da fare quando arriveremo in Sardegna. La nostra sorella-wedding planner ci ha fatto un piano che al confronto William e Kate in visita ufficiale stanno in vacanza. Bloody crazy, saremo due trottole impazzite. Effemaschio ha risposto all’email con un “Voi siete pazze”. Povero, mi fa quasi pieta’, lui non sa. E io che mi vedevo in spiaggia a leggere il mio bel libro di storia cinese!
Devo trovare una valigia in cui stipare il mio vestito da sposa, scarpe e cose varie, e quello del futuro sposo. Improponibile pensare di portarli a mano, visto che faremo scalo a Dubai e a Roma, prima di arrivare in Sardegna. Cercheremo d comprimere tutto in un bel trolley da bagaglio a mano: il vestito puo’ sempre essere stirato, no? Nel caso, se lo doveste notare un po’ sgualcito, sappiate che sara’ perche’ anche lui ha dovuto attraversare mezzo globo, e anche lui accusa il jet lag.
Ah, poi abbiamo una casa da traslocare, ma ho deciso di non pensarci fino a giovedì mattina, fino a quando non comincerò a fare i pacchi…e a mettere sottovuoto qualsiasi cosa possa essere ridotta almeno del 30% succhiandole l’aria.
Com’è bello essere dimisisonari 🙂