Tutto scorre
Mente aspetto fuori dalla chiesa che cominci il corso di yoga, l’occhio mi cade su Alfio’s Caffè. La vestrina si allarga sullo spazio vuoto, i tavoli vicini alla finestra sono spariti, intravvedo delle sedie accatastate sul fondo. Ieri abbiamo preso l’ultimo caffè qui. Antone, il proprietario, ha deciso di vendere, e riprendersi in mano la vita e la famiglia, ci ha detto che vuole recuperare il legame con i figli, che non sanno più chi sia il apdre, che stava cestinando a causa di una settimana lavorativa non stop.
Alfio’s Caffè è il posto in cui ho lavorato come cameriera i primi mesi qui a Melbourne. E’ stato il mio inizio quaggiù, lui il primo capo australiano. E ora fa un effetto strano vedere la sala semi vuota, le bottiglie sparite dalle mensole, la macchina del caffè senza le tazze che si riscaldano sopra…
Da un angolo del cervello dove l’ho confinata quando studiavo filosofia alle superiori riemerge una frase: tutto scorre. E magari non ci azzecca neppure nulla con quello che provo in questo momento. Ma mai come negli ultimi mesi mi sono resa conto di quanto tutto scorra, inesorabilmente, anche quando tutto sembra fermo.
Siamo arrivati circa un anno e mezzo fa Down Under, e oggi tutto è diverso dal mondo che abbiamo conosciuto allora.
Abbiamo incontrato decine di persone, in questi 17 mesi. Ci siamo sfiorati, incastrati, tenuti insieme, scambiati opinioni esperienze idee, e poi ognuno ha continuato sulla sua strada. Ognuno ha continuato a scorrere, fluido tra i fluidi.
Jess e Luis, che ci hanno ospitato con AirBnb a casa loro appena siamo arrivati, sono partiti da un mese per un viaggio lungo le strade australiane, con la loro utilitaria, un fornellino da campeggio, e una ritrovata libertà (e finalmente un visto da Permanent Resident per lui!). E’ un viaggio fatto cercando di sfruttare un modello economico alternativo, fatto di scambi: è un viaggio ma anche uno studio per entrambi. Viaggiano verso ovest, direzione Western Australia, e poi verso Nord. E alla fine del viaggio vogliono trasferirsi in Colombia, il paese di lui. Il giorno che ci siamo salutati ci hanno detto che li abbiamo ispirati, ci hanno ringraziato per l’esempio…è stato bello, commovente. Dopo la strada fatta insieme, ora loro viaggiano verso Ovest, noi invece siamo quasi al nastro di partenza, pronti a a tornare a testa in su.
Rollo e Liz, certezza della nostra vita a Melbourne, oggi invece non ci sono più, ognuno per la sua strada. Che la vita è fatta anche di decisioni difficili da prendere, difficili da mandare giù, ma soprattutto con cui è difficile convivere.
Marco e Alessia, Antonia e Valerio, Serena, Francesca, vite di perfetti sconosciuti che si sono incrociate alle nostre, legami virtuali trasformatisi poi in legami reali, in abbracci, in sorrisi. In amicizie.
I nostri ospiti AirBnB, tante piccole finestre su mondi diversi, tante belle esperienze (a parte le la tipa delle lenzuola nons tirate, ovviamente), tante belle persone.
Oggi e’ tutto diverso da 18 mesi fa. Le persone, i posti che frequentiamo, i nostri obiettivi a breve, la nostra comprensione di questo paese. A volte sembra di aver cambiato nuovamente città, per come tutto si è rivoluzionato attorno a noi.
Tutto scorre, e lo sappiano bene noi che tra 2 mesi inscatoleremo di nuovo tutto per tornare su strada, per tornare a fare ciò che chi rende più felici, viaggiare e scrivere. Imparare su strada. Ricominciare.
Ognuno ci può vedere quello che vuole in un cafè vuoto, appena dismesso.
C’è chi ci vedrà l’ennesimo locale che chiude a causa di una crisi economica che comincia a rosicchiare questo paese che le sembrava immune.
Chi ci vedrà un’opportunità di business.
Chi la chiusura di un posto caro, che era li da 11 anni, a riempire giornate e weekend di Fairfield.
Mai ho imparato come in questi ultimi 2 anni e mezzo il valore della relatività.
Che tu pensi di essere nato in estate, fino a quando non ti trasferisci dall’altra parte del mondo, e allora festeggi il compleanno in inverno. Perchè tutto è sempre, semplicemente, un problema di punti di vista.
Perchè in Italia mi sento obesa, e qui invece indosso una taglia numero 8, e mi sento magra.
Perchè l’Australia è un paese organizzatissimo, se vieni dall’Italia. Ma se sei nato in Giappone ti sembra che non funzioni nulla.
Perché la malinconia di un cafe vuoto e’ il pieno di una vita da riscoprire e vivere, di nuovo, senza stare in attesa.
Good luck Antone, all the best.