Bali, non solo bogan
Quando in Australia dici a qualcuno che sei andato a Bali, la maggior parte delle persone ti guarda con un’aria di disprezzo. Perchè Bali, nell’immaginario collettivo australiano, è la vacanza bogan per eccellenza: sole mare, surf, birra, discoteche, hangover, sesso. E tanti, tanti, tantissimi bogan, ossia i grezzi australiani… i coatti, i gaggi, i cozzari, ad ognuno la sua terminologia. Generalmente questi esemplari affollano le spiagge dell’isola indonesiana perchè è la vacanza più economica che si possa fare in Australia: il volo costa meno che attraversare l’Australia da costa a costa, e vivere a Bali costa ancora meno.
Tale leggenda metropolitana è vera solo a metà: questa è la Bali di Kuta e di Legian, mete predilette australiane dove anche i taxisti che ti approcciano epr strada ti si rivolgono chiamandoti “mate”. Una cosa agghiacciante. Poi c’è la Bali dei turisti europei: quella che si concentra su altre spiagge, e soprattutto a Ubud, il centro culturale dell’isola. E poi c’è la Bali dei locals, che è quella più triste di tutti, perchè le altre 2 Bali le stanno togliendo la terra, letteralmente, da sotto i piedi. Le risaie spariscono per far posto a ville o nuovi hotel. Così il prezzo del riso aumenta, ma non solo: per nessun local è più lontanamente pensabile poter comprare una casa o un terreno, perchè chi vende è interessato ai soldi che arrivano da investitori d’oltre oceano, cinesi, australiani, americani o europei, cha pagano di più e in valuta pregiata. E’ il mercato baby, penso mentre il taxista mi racconta qualche retroscena politico dell’isola. E’ il dio mercato, quello che ci sta mandando tutti a putt…anzi, che ci ha già mandato tutti. Ma non voglio ammorbarvi con discorsi sull’ordine mondiale, sul come la cultura Balinese cerchi di sopravvivere all’avanzata turistica, su come il numero di musulmani nell’isola stia aumentando enormemente, portando a tensioni religiose con le comunità induiste locali (i musulmani arrivano dalle isole vicine per lavorare, perchè l’economia balinese è più florida).
Vi voglio raccontare invece il nostro mini-viaggio, perchè come dice un amico di EffeFemmina “Ormai qualsiasi cosa sotto i sei mesi per te è un viaggio breve”. Questi erano 10 giorni, per cui era veramente breve!
Dopo il Natale ognuno nelle rispettive famiglie e terre, prima EffeFemmina è andata a Bari per qualche giorno, poi EffeMaschio è volato in Sardegna per qualche altro giorno, infine ognuno ha trascorso qualche giorno a casa propria in solitaria, per reincontrarci il 7 Gennaio a Roma.
Il programma: Bari/Cagliari –>Roma –> Colombo –> Kuala Lumpur –> 8 ore di attesa in aeroporto –> Bali
La mattina a Roma EffeFemmina aveva progettato di tornare nel vecchio ufficio a trovare i colleghi, ma la tristezza immensa l’ha pervasa alla aprtenza della Sardegna, così ha deciso di raggiungere EffeMaschio in centro a Roma. E, come due turisti qualsiasi, ce ne siamo andati in giro attorno al Colosseo, ai Fori, e poi a Monti, con i loro enormi backpacks sulle spalle. Che poche cose al mondo fanno tornare il sorriso a EffeFemmina, e una di queste è stare seduta sotto al Colosseo, a guardarlo. E se c’è pure il sole, e il cielo azzurro, è ancora meglio.
Il viaggio con Srilankean Airlines supera tutte le aspettative, che in realtà erano bassissime: se pensate di venire in Australia, considerate l’opzione di volare con loro! Biglietto comprato all’ultimo minuto, ma pagato pochissimo, e aereo comodissimo. Cool.
Comunque, alla fine arriviamo a Bali dopo, booo, 32 ore di viaggio? arriviamo a mezzanotte passata, dormiamo a Legian perchè è vicino all’aeroporto, e il giorno dopo, in balia del jet lag, non ci sentiamo abbastanza coraggiosi per metterci su un pullman e fare qualsiasi attività che necessiti l’uso del cervello.
Così ci spiaggiamo, lettino e succo di frutta fresca. e la giornata vola così. Ah, compriamo anche dei biglietti per raggiungere le GIli. CI accorgiamo che siamo tonati in Asia epr due cose: l’odore inconfondibile dei cessi pubblici, e il fatto che EffeMaschio è tornato a essere il contrattatore terribile. Love it.
Non abbiamo ancora idea di che giro fare nell’isola, così, visto che le previsioni meteo sono buone per i primi giorni, decidiamo di andare subito alle GIli, e poi magari fermarci a Lombok.
Le GIli si rivelano il paradiso terrestre che cercavamo, ci viene voglia di buttare il passaporto in mare e restare li per sempre: spiaggia bianca, acqua turchese, vita semplice, pochissimi turisti, un bungalow essenziale a circa 200 mt dalla spiaggia, una zanzariera attorno al letto, una doccia da cui sgorga acqua salata, frutta fresca, cocco e pesce fresco a volontà. Che altro ti serve nella vita?
Ma, si sa, i nostri piedi prudono, e dopo qualche giorno in cui la massima attività fisica è il giro dell’isola a piedi, o prendere la barca per andare nell’isola di fronte, o andare a fare un’immersione, decidiamo di tornare a Bali. Vogliamo visitare l’isola, in fondo. Lombok decidiamo di saltarla, perchè è stagione delle piogge, e i trekking che vogliamo fare sono chiusi. La prossima volta.
Così torniamo a Bali, destinazione Ubud, in cui restiamo per circa 5 giorni, usandola come centro per girare il resto dell’isola. EffeMaschio contratta con un taxista privato, che ci porta a spasso verso nord, tappa dopo tappa: le risate di Jatiluwih, il Pura Luhu Bakaratu, le terme, una bellissima strada panoramica sui laghi centrali, il bellissimo tempio GOa Gajha (o Elephant Cave), e ci fermiamo per una notte a Lovina. Il giorno dopo il Pura Batur, altri templi, ci fermiamo per strada in un villaggio per spiare da lontano una cerimonia per la luna piena, e poi di nuovo a Ubud per dormire. Il giorno dopo altro giro altra corsa: andiamo a visitare il Pura Besakih, il tempio maggiore di Bali….e nel giro di nulla siamo arrivati a fine vacanza. Sabato, dopo la visita al museo Pura Lukisan di Ubud e alla Monkey FOrest, ci spostiamo a Sanur: ultima cena in spiaggia, piedi sulla sabbia, a mangiare pesce arrosto in un baretto per local, a prezzi che a Melbourne ti ci paghi un caffè, forse. E il giorno dopo EffeFemmina prende il taxi per l’aeroporto. EffeMaschio parte invece la sera tardi, ha un aereo per Manila, dove lo attende una settimana di durissimo lavoro….come no.
Enjoy the pictures!