Matti da Sognare a Roma, in intimità
Se dovessi descrivere con una parola la presentazione di Matti da Sognare a Roma, la descriverei intima.
Intima grazie a Simona Pagliari, la relatrice, che ha impostato la serata come se fosse una chiacchierata tra amiche. La sua introduzione e’ partita da ricordi personali, dal come ci siamo conosciute, noi che condividevamo un pezzo di solaio romano, per lei il tetto, per noi il pavimento. E da li si e’ snodata, tra ricordi, curiosita’ personali, curiosita’ da addetta ai lavori.
Intima per il locale che ci ha ospitati: Andrea, il proprietario di Hop ‘n art, ci ha messi tutti completamente a suo agio. E’ stato splendido nell’organizzare l’evento, con la sua gentilezza e disponibilita’, ma ancora piu’ splendido nel parteciparci.
Intima per le letture di Express Teatro, che hanno bucato la notte romana e fatto volare le parole di Matti da Sognare oltre il traffico, oltre il bus che passava a intervalli quasi regolari, regalandole alla citta’.
Intima per il pubblico, che tra tutte le presentazioni e’ stato quello piu’ partecipativo. Non so quanto tempo abbiamo passato a ragionare insieme, tra domande e risposte. E mi sembrava di ragionare a voce alta con voi, perche’ io di risposte non e’ che ne abbia tante, al momento. Il viaggio mi ha dato piu’ domande che risposte, e le domande continuano ad affacciarsi nella mia testa, prima fra tutte come non ricadere nel binario. Qualche giorno fa con Mela, compagna di seghe mentali infinite anche quando siamo a latitudini opposte, ragionavamo sulla cosa…ogni giorno mi chiedo le differenze tra routine e normalita’, e cerco un modo per vivere in un modo nuovo, che diventa anche routinario, quasi per forza, ma che cerca di non considerare normale cio’ che finge di esserlo, solo perche’ di uso comune…mi sto inventando una “paraculata” (per dirla in modo colorito) per auto-scusarmi? Mah, puo’ darsi pure…in questo momento so solo che il viaggio e’ stato il punto di inizio di qualcosa, e questo qualcosa e’ ancora in evoluzione. Non c’e’ un punto di arrivo definito, c’e’ un percorso da fare, senza nessuna indicazione, solo un’idea a cui restare fedeli. Il libro e’ parte di questo percorso, e il punto di arrivo si definira’ col tempo….e forse non si definira’ mai, perche’ e’ la vita stessa.
Ehm, dicevo la presentazione. Davvero bella ed emozionante.
Quando Raffa e Stefania, due delle ragazze di Expresso Teatro, hanno cominciato a leggere, mi sono tremate le gambe. La loro voce sicura da attrici e’ venuta fuori forte, ha lanciato in alto le prime righe:
Trattandosi di un sogno, per un verso sembrava impossibile realizzarlo davvero, per un altro, invece, faceva paura anche solo pensare di andargli incontro. Due sensazioni contrapposte si agitavano nello stomaco, l’adrenalina e il terrore dell’ignoto: l’adrenalina della scoperta, della pazzia, del cambiamento; e la paura di affrontare un salto nel vuoto, dell’intraprendere una strada senza ritorno, di rinunciare alle comodità, di mettersi in discussione, ancora una volta. L’angoscia totale e paralizzante di perdere ogni punto di riferimento, di perdersi.
E quando hanno cominciato al alternarsi nella lettura io mi sono emozionata, un brivido lungo la schiena. Se pensassi a un modo di leggere Matti da Sognare, sarebbe quello che hanno fatto loro, nella mia testa risuonava perfetto. Fa un’impressione enorme sentire le proprie parole risuonare a voce alta mentre vengono pronunciate da una voce non tua….e’ bello.
Le domande sono state una figata, c’era di tutto li in mezzo, e una lettura che avevamo deciso di lasciare stare l’abbiamo invece reinserita al volo perche’ calzava troppo bene: EffeMaschio e il suo divano, simbolo del restare, ed e’ stato un po’ come se ci fosse stato anche lui, che pure ronfava dall’altra parte del mondo.
Qui i video della presentazione, grazie mille ad Anna per aver avuto la pazienza di filmare il tutto!
Lettura iniziale:
Presentazione:
Domande finali:
E qui qualche foto, grazie ai fotografi Anna, Mela, Stefano e Andrea:
E’ stato bello rivedere facce che non vedevo da tanto, facce che non pensavo avrei rivisto a breve, davvero belle sorprese: grazie a voi che c’eravate, e grazie a chi c’era col pensiero perche’ impossibilitato da mille casini, tra bimbi malati, gare, traffico e impegni gia’ fissati. Grazie a Dany che e’ venuta a recuperarmi a Monteverde con la mia valigia piena di libri. Grazie a H&M per l’ospitalita’ romana. Grazie a Mic che ha abbandonato il figlio a casa, mamma degenere 😉 E a chi il figlio l’ha portato, ma e’ dovuto comunque scappare prima. Grazie a Ros e Antonina che mi hanno fatto una sorpresa bellissima, i miei ex-colleghi di lavoro, le ragazze di CdV, veterane non, e tutti gli altri che per mancanza di spazio non riesco a citare. Grazie a Ros, Ivanna, Mela e Anna per aver resistito fino alla fine, e per aver fatto concludere la serata di fronte una birra a Garbatella, in onore dei vecchi tempi.
Roma alla fine e’ questo per me, le vostre facce…e nonostante il suo traffico e rumore e disordine, sono partita col sorriso, pensando alla splendida serata che la Capitale mi ha regalato.
PS: bellissimo che a un certo punto abbia detto che mi manca lo zaino…profetica?