Un anno dopo
Lasciateci essere nostalgici oggi…un anno fa eravamo sull’aereo che da San Francisco ci avrebbe riportati a casa dopo 239 giorni zingari.
Cosa si prova?
Nostalgia per la strada, innanzitutto.
Nostalgia per lo zaino, e per la vita semplice che lo zaino comporta: 4 magliette, 3 pantaloni, un paio di mutande, un rotolo di carta igienica, che altro ti serve?
Incredulita’ che sia gia’ passato un anno…ma come, non e’ possibile, ci siamo detti 1 giorno fa quando abbiamo realizzato che fosse il 20 Agosto… non puo’ essere!
Maggiore convinzione della scelta fatta, se possibile….quando la vita comincia a riprendere forme routinarie (ed e’ inevitabile che succeda…) apprezzi ancora di piu’ la liberta’ completa vissuta.
Qualcuno qualche giorno fa ci ha detto che non dobbiamo vivere nei ricordi del viaggio. Infatti non lo facciamo, tutto e’ andato avanti in quest’anno: un libro, una vita nuova in un paese nuovo con una lingua non nostra, due lavori nuovi, amici nuovi, nuovi equilibri. Abbiamo aggiunto ricordi al nostro album personale gia’ bello pieno, e riusciamo ancora a vivere nel presente (grande lezione imparata in 8 mesi su strada).
La vita nuova a testa in giu’ ci ha aiutati a tornare, ne siamo convinti: se fossimo tornati dal viaggio alla nostra vita precedente, a Roma, ai nostri vecchi lavori, sarebbe stato diverso, sarebbe stato piu’ traumatico. EffeFemmina non avrebbe mai pensato di ringraziare la suavecchia azienda per non averle concesso l’aspettativa, perche’ grazie a questo il ritorno non e’ stato viziato da nessun vincolo, ed e’ stata una gran cosa. EffeMaschio ci aveva visto bene, aveva ragione, serviva un ritorno alla “normalita’” che non fosse vera normalita’.
Almeno oggi e’ pero’ lecito abbandonarsi ai ricordi, vengono in mente tante immagini: l’ultimo ostello a San Francisco, l’arrivo a Roma con H&M che ci raccattano a Trastevere, noi due puzzoni mezzo barboni. Il motel terribile di S. Francisco con i tossici ovunque, gli zaini derubati dalle bandiere nella tratta Roma-Cagliari: che beffa! dopo aver viaggiato indenni per paesi del 3 mondo, le bandiere pazientemente cucite a mano ci sono state rubate a casa, nel posto dove pensavamo di essere al sicuro…che amarezza. E poi la festa al ritorno nella terrazza caglairitana, riabbbracciare le persone care, immagini di spiagge nei paesi piu’ diversi, la frontiera tra Argentina e Bolivia con i carretti a trazione umana, una barchetta a Grenada, l’arrivo a Bangkok alle 4 del mattino nella stazione dei bus che puzzava, la frontiera tra Vietnam e Laos con le galline che correvano libere, il Mekong, i boschi in Nuova Zelanda….. E tanto, tanto altro. Con gli occhi chiusi rifacciamo il giro del mondo, seguendo i fili che ci hanno portati in giro per il pianeta.
E per uno strano scherzo dal pc parte una canzone che porta all’ultima sera a SF…. eccola qui
brindo a voi e a questa vita,
pace amore e gioia infinita
Siamo sempre piu’ convinti che lasciare tutto non sia stata una pazzia, ma la cosa piu’ saggia che potessimo regalarci in questa vita. Vivere e’ sognare. Buona notte e buongiorno ai sognatori.