Live lazy
09 Luglio, h 14:30
Eccomi qui, dopo 572 giorni dall’ultimo giorno di lavoro in Eng. E’ passato 1 anno e quasi 7 mesi da quando sono uscita quel venerdì sera dall’ufficio di Ponte Galeria, e ho cominciato a piangere nella macchina di EffeMaschio che era venuto a prendermi, per l’incertezza di quello che avevo di fronte, per il dispiacere di salutare la mia vita romana, per il coraggio di farlo e la paura insieme. Ora sono seduta su una panchina di un parco di St. Kilda, a 16000 km di distanza da quell’ufficio, a fare scorte del sole che da domani ricomincerò a vedere filtrato dalle finestre di un ufficio, e so di essere un’altra persona, quest’anno e 7 mesi mi hanno cambiata come pochi altri anni della mia vita. Non ho trovato risposte, vagando per 4 continenti e vivendo a testa in giù. Anzi, ho trovato solo nuove domande! Ma ho avuto tempo di capire qualcosa, ho avuto tempo…questa bella breve parola che significa un universo di possibilità.
Non avrei mai immaginato di potermi sentire bene, in questo momento. Di sentirmi carica. Curiosa, per quello che sta per cominciare. E’ come se ora cominciasse una nuova parte di quest’avventura australiana: DoppiaEffe deve trovare un altro nuovo equilibrio, ora: la nostra vita non è mai statica, è sempre in movimento, sempre in trasformazione. E questo, io lo adoro. E’ energia che scorre.
Mi guardo indietro, e non vedo l’ora che arrivi il momento di un’altra lunga pausa…lo so, pensate che sia una fancazzista inguaribile. Lo sono, se il lavoro dev’essere una cosa standard da 40 ore settimanali dietro lo schermo di un pc, questo ormai è certo. Se qualcosa questo viaggio e questo periodo mi hanno insegnato, è che non riesco a vedermi chiusa dentro un ufficio da qui alla fine della mia vita. Lo so che ci sono i contributi da pagare, ma sinceramente sono la mia ultima preoccupazione…. ma in attesa che l’idea geniale arrivi, e si concretizzi, e si concretizzino i soldi per spingerla avanti, andare a lavorare in una società australiana mi sembra l’opportunità più interessante. Rapporti sociali, approfondire la lingua, ricominciare per l’ennesima volta un nuovo tipo di vita. Si, è bello, diciamocelo, in fondo mi piace cambiare, mi piace sperimentare, e quindi eccomi pronta ad osservarmi dall’esterno in quest’approccio con una nuova vita. Una nuova pelle…ma invece di perderle, le indosso una sopra l’altra, le stratifico.
Da domani qualcuno tirerà un sospiro di sollievo, penso ai miei genitori che ormai avevano perso le speranze di vedermi di nuovo “normale ” lavoratrice…penso ad EffeMaschio, con cui abbiamo fatto il patto che una volta trovato lavoro io, potrà licenziarsi lui, e dedicarsi lui a fare l’artista, per un periodo (ora suo padre è svenuto…lo posso vedere scioccato all’idea dell’ennesimo licenziamento! :D).
Cosa fareste voi prima di tornare a lavorare dentro un ufficio dopo 1 anno e 7 mesi di pausa?
Ieri sera, mentre durante il black-out non avevamo elettricità per fare niente di tecnologico, ci siamo rilassati sul divano sotto la coperta di lana, con la luce delle candele, a chiacchierare, perchè era l’unica cosa che si potesse fare. Oggi mi sono alzata con calma (in tutto questo periodo ho dormito meno di quanto non dormissi quando lavorassi, non è assurdo??), ho fatto colazione con un buon caffè della piccola moka lilla regalata da Mademoiselle, ho verificato che il mondo non fosse crollato mentre noi per 7 lunghe ore siamo stati senza energia elettrica. Poi sono venuta a pranzare con EffeMaschio dall’altro lato dalla città: nonostante il freddo glaciale della notte, le giornate ci regalano un sole incredibile e un cielo azzurro da farti impazzire, e cosi eccomi seduta in un bel parco che resiste in mezzo a grattacieli a capitale asiatico che cercano di mangiarsi tutto, a scegliere fotografie, e a scrivere, in modalità fottutamente lazy. Oh yeah, adoro questo termine, lazy, voglio una vita lazy, senza corse, in relax. Tra qualche minuto, quando il sole comincerà a calare velocemente, mi alzerò, prenderò il tram, e andrò a fare una passeggiata vicino a casa, e poi alle 8 andrò alla lezione di tango. E poi voglio cucinare qualcosa di buono e che necessiti tanto tempo per cuocere. Il tutto lentamente, piano. Il bello di questa città è che gira piano, senza fretta, è una metropoli che sa di piccolo paese, più che di metropoli. E’ cominciata tempo fa, la modalità lazy, e spero continui a lungo, lungo, lungo…sarò il guardiano del lazy mode, prometto.
Ciao, cari! Si, perché ormai per me siete “cari”…come vi sarà successo o succederà con tanti altri, io mi sento di conoscere voi, anche se voi non conoscete affatto me! Volete sapere come vi ho conosciuto? Circa 2 mesi fa, in un giorno forzatamente “lazy” per me, a causa della mancanza di lavoro che ormai mi attanagliava da un po’ (ho 24 anni, sono laureata e ho fatto solo lavori dimmerda, per la cronaca), ho scovato il vostro sito…detta proprio sinceramente, non ricordo come, così, girovagando per il web e da quel giorno non ho mai smesso di seguirvi. Prima di quel giorno ho sempre avuto un sogno che si chiamava Londra. Sognavo di andare a vivere a Londra per un po’, la amavo così tanto che avevo le pareti della camera ricoperte di “suoi” poster.
Ho avuto, sognavo, amavo…parlo al passato perché ora quel sogno non è più un sogno: è realtà. Sono venuta a vivere a Londra, sono partita da sola, ho preso coraggio, ho trovato lavoro dopo 10 giorni e sto vivendo un’esperienza bellissima. Sto raccontando tutto questo, perché il fantomatico coraggio per partire, perlopiù sola, l’ho trovato anche grazie a voi, leggendo la vostra stupenda esperienza e soprattutto pensando continuamente all’enorme coraggio che avete avuto voi, ad inseguire il vostro sogno.
Continuerò a tifare per voi, ma soprattutto a prendere esempio dal vostro approccio di vita…ah, e nella lista delle 100 cose da fare prima di morire, ho aggiunto “fare un RTW”!
Good luck for everything, ragazzi! 😉
Aurora
Aurora, che bello leggere il tuo commento! sono contentissima per te, che vivi una nuova esperienza di vita, e che hai trovato il coraggio per mollare tutto e dare una svolta…e contenta ed orgogliosa che ti abbiamo potuta aiutare nel rpendere questa decisione….ma sei tu che sei stata grandisisma, sei tu che hai deciso!
non e’ facile lasciare casa, lasciare quello che conosci, smettere di piangersi addosso e partire anche senza certezze, soprattutto da sola…complimenti 🙂
In bocca al lupo per la tua avventura londinese, e se decidi di venire a dare un’occhiata ai canguri…ti aspettiamo 🙂
Un abbraccio
2F
PS: il tuo commento mi ha stampato un sorriso enorme sulla faccia, grazie 🙂