La comfort zone
Sorride, mentre racconta. Capelli brizzolati, seduto in modo informale, racconta a ruota libera come da una casa privilegiata in Sri Lanka sia arrivato ad essere uno degli eroi moderni di Melbourne. Fernando Shanaka e’ l’inventore di Lentils As Anything, un ristorante in cui ognuno paga quello che puo’ permettersi di pagare per il suo cibo. Ossia anche nulla, se non ha dei soldi in tasca. Il ristorante opera da 13 anni, e’ mandato avanti da volontari, cucina solo cibo vegetariano, e si occupa di progetti con rifugiati, di educazione, di cultura.
Racconta la sua vita tra una battuta e l’altra, e’ bravo a raccontare, posso vederlo, lui bambino ricco, che fa amicizia con i bambini che frugano nei suoi cassonetti dell’immondizia. Lui bambino ricco che parla inglese in famiglia, e loro i bambini poveri che non hanno da mangiare. Lo immagino con le lacrime agli occhi, quando parla dell’amico di 8 anni morto di malnutrizione, amico all’insaputa dei genitori. Quando parla degli slum di Colombo, accanto alla sua casa ricca, e posso vedere il fuoco dove viene cucinato il cibo. Del suo primo lavoro da giornalista a cui e’ richiesto di raccontare una balla, e di costruirci sopra un articolo. Di come perde il lavoro perche’ si rifiuta di raccontare la balla (ossia che gli indigeni che verranno rimossi dalle loro terre per costruire una diga siano eccittatissimi all’idea di avere delle case in cemento…ovviamente agli indigeni non frega una mazza delle case nuove, vorrebbero solo restare nelle loro terre). Dell’arrivo in Australia, degli anni passati viaggiando per Asia e Sud America, conoscendo gruppi tribali che vivono nelle foreste. E poi il ritorno a Melbourne, e la voglia di costruire il senso di communita’ che ha visto negli slum da bambino, quando ci entrava di nascosto, che ha visto nelle tribu’ nella jungla e nei villaggi sudamericani. E cosi nasce l’idea di Lentils.
La sua idea e’ un progetto bellissimo, sentirlo parlare arriva dritto nel cuore. Parla della nostra comfort zone, della sua comfort zone, da cui ha deciso di uscire per aiutare il prossimo. Gia’, e’ un eroe moderno, uno che si e’ messo completamente al servizio degli altri. E’ un’ispirazione, e’ la personificazione del fatto che si puo’ lavorare per fare del bene per gli altri, invece di pensare solo a fare soldi. Che si puo’ avere un’idea, e si puo’ realizzarla. Che si puo’ fare business senza lucrare sugli altri, ma in modo onesto. Che si puo’ fare business aiutando gli altri, ed aiutando quelli per cui e’ piu’ difficile arrivare, I refugees, gli asylum seekers, le minoranze…insegnargli a fare il caffe’, per esempio, per poter poi trovare un lavoro.
Make an agreement with your conscience on what is reasonable, how much you enjoyed your food, our philosophy and our community. Be part of a unique financial model that is centred on the values of trust, generosity and respect that gives people the opportunity to eat out and be social regardless of their financial situation. Why do we do this? Because Everyone has a right to feel valued and respected, money should help bring people together not divide us.
E lui ha un modo di raccontare affascinante, rapisce la platea, sa far arrivare il messaggio. Perche’ questa e’ la cosa bella: torno a casa e non penso alla sua figura, non penso all’uomo Fernando, penso all’uscire dalla comfort zone, penso al messaggio di condivisione, al messaggio di fratellanza, al messaggio di un modello finanziario rivoluzionario.
Sono quelle cose che arrivano nella tua vita al momento giusto, a ridarti fiducia in scelte gia’ pensate, ma ancora non messe in pratica. Sono quegli incontri che ti spalancano portoni, dietro il quale ci sono scale su scale, ma anche meravigliosi giardini. E non puoi non essere eccitato all’idea di esplorarli.
Ci siamo stati da Lentils, con EffeMaschio, qualche tempo fa. Abbiamo preso il cibo e pagato quello che ci sembrava giusto pagare. E poi ci siamo seduti fuori, nei tavoli che danno su un grande parco. La sede e’ in un vecchio convento: avevano deciso di abbatterlo per costruirci una zona residenziale, ma il quartiere e’ insorto e sono riusciti a salvarlo, recuperando uno spazio sociale. E anche questa e’ una bellissima storia: ora dentro c’e’ un panificio bio, un cinema, un bar, un grande parco, degli spazi espositivi per artisti. Ci eravamo detti che ci saremo tornati a fare volontariato, ma il proposito e’ stato rimandato (insieme a tanti altri)…ora e’ arrivato il momento di metterlo in pratica. Ci vediamo domenica all’incontro dei volontari, Fernando.
PS: e’ stato talmente convincente che ho comprato pure il libro alla fine…speriamo che il karma sia buono e mi ricompensi quando presentero’ il mio, di libro 😉
Da dove si parte per avere un’idea ed essere come questo Angelo di nome Shanaka? Si dice che si comincia con piccoli passi. Ma ci vuole qualcosa o qualche incontro per far scattare e mettere in moto il tutto.
Complimenti, come sempre siete davvero speciali.
Grazie per condividere!
Cristina
Gia’, da dove si aprte. Mi guardo attorno ma non riesco ad intercettare nulla. SOno andata ll’incontro dei volontare domenica, nei prossimi giorni voglio tornare al ristorante per dare una mano…e’ un bel posto 🙂
Un abbraccio