Hermosa Chiloe’
Scesi dalla nave a Puerto Montt, dopo aver scrutato il cielo nuvoloso ma non troppo, abbiamo deciso di visitare Chiloe’. Cosi, salutato il resto della truppa che si dirigeva a Bariloche, abbiamo preso un bus per Castro. Ah, Chiloe’, que hermosa!
Un posto fuori dal mondo, come dice giustamente Claudia, in cui le rughe della gente parlano di mare, di miseria, di immigrazione, di fierezza, di tradizione. I famosi peones che lavoravano nelle estancias della patagonia argentina, quelli che vivevano nelle capanne, quelli massacrati dall’esercito nel 1921 e gli stessi di cui parlano Chatwin e Sepulveda nei loro libri, sono quasi tutti persone che vengono da questa piccola isola del sud del chile. Un arcipelago con una delle architetture più’ belle e originali viste finora: case e chiese sono interamente di legno, e sono colorate, con colori intensi che sprizzano vita. Blu e verde, viola e giallo, rosso, tutti accostati senza un senso apparente. Un po’ come Valparaiso, ma tutta di legno…ma con in più’ la solitudine e il fascino dei posti isolati.
Abbiamo fatto una passeggiata nel Parco Naturale, visitato chiese e paesi minuscoli, ma purtroppo il clima non e’ stato tanto clemente, e la pioggia ci ha scoraggiati e messi sulla strada per Bariloche. Torneremo, un giorno, a girare in barca tutte le isole, col sole sulla testa, a risalutare le sirene e il legendario Trauco, sperando di non incappare nel veliero fantasma in cui nessuno fa ritorno. Hasta luego Chiloe’!
Nice! All Best, Hanna
Come se viaggiassi con voi!! (con una piccola differenza : io sono in ufficio)
Grazie
Claudia
Be, anche viaggiare con la mente fa bene 😉 buon lavoro!