Ecosistemi
Le leggende metropolitane dei viaggiatori asiatici raccontano sempre di backpacker finiti in qualche galera thailandese con l’accusa di spaccio di droga…nell’ombra di queste storie aleggia la mano di una invisibile e segreta organizzazione internazionale che si diverte a infilare pacchi di oppio negli zaini dei malcapitati backpacker.
Passare un confine in Asia comporta sempre la presenza di simpatici cartelli che ricordano ai malcapitati turisti che il possesso e traffico di droga, da queste parti del mondo, è punito con la pena capitale. Eh no, non ci scherzano proprio qui.
Così, all’arrivo a Sydney e a Auckland, procediamo d’abitudine a controllare le tasche dei nostri zaini alla ricerca di contenuto non identificato, e ci mettiamo in fila per il controllo bagagli. Questi pesantoni degli australiani te lo passano pure ai raggi X pur di trovarti la droga, penso….
Ma succede qualcosa di diverso dal solito: di fronte a noi non c’è un nerboruto agente dell’antidroga, nè un cane lupo cattivo, nè cartelli intimidatori sulla pena di morte….il cagnolino che odora i nostri zaini a terra potrebbe essere quello del tuo vicino di pianerottolo….carino, sembra docile docile…e nella tua borsa non sta cercando droga, sta cercando…CIBO!
Nella scheda da compilare prima di atterrare in Australia e NZ si chiede esplicitamente che genere di alimenti si stanno trasportando…e dopo lo shock di essere spruzzata di ogni genere di spray prima dell’atterraggio a Sydney (meglio essere sicuri di fare fuori ogni genere di zanzara non identificata…), non avrei mai pensato di essere accolta da degli agenti della…BioDiversity!
Si, avete letto bene….poliziotti della bio-diversità alla ricerca di frutta, cibo, animali che possano mettere a rischio gli ecosistemi dei due paesi.
It’s so funny!!
Ho scoperto delle cose interessantissime: non solo in Australia non puoi portare del cibo da un altro continente, ma non puoi nemmeno portare della frutta da Sydney a Melbourne, perchè nei due stati il clima e gli ecosistemi sono completamente diversi, e rishcieresti di combinare un guaio biologico.
Non avevo mai pensato che il fico d’india, il nostro amato fico d’india, parte integrante dei paesaggi sardi e del Sud Italia in genere, potesse essere considerato come la peste bubbonica: in Australia non si trova, ed è vietato importarlo, perchè è una specie talmente forte che, se libera di riprodursi, colonizzerebbe tutto. Ma il fico d’india???
Un po’ come gli opossum: sono così carini, con la loro coda pelosa. E invece, sono considerati dei demoni. In Australia sono aumentati in modo esponenziale, e dopo le campagne hanno colonizzato le città, ma in Nuova Zelanda, cristo, qui sono davvero la peste! Ce ne sono 70 milioni, 20 opossum per ogni abitante, più delle pecore e mucche…al Waimangu Vulcaney Valley Center troviamo pure un volantino che informa sullo stato d’arte della lotta agli possum. E sembra che la lotta non abbia alcuna possibilità: non hanno predatori, escono solo di notte…praticamente, sono invincibili, le foreste del paese sono nelle loro mani, ehm, denti, ormai.S
Che dire poi dei conigli in Australia? e dei pini portate dai coloni in Nuova Zelanda, che stanno soppiantando tutta la flora locale? e delle specie scomparse a causa dell’arrivo dei topi con i primi Maori dal Pacifico?
E’ buffo pensare che questi ecosistemi siano stati isolati fino a 2 secoli fa dal resto del mondo…e in due secoli l’arrivo dei colonizzatori europei abbia devastato un mondo che si auto-conservava da millenni. E’ comprensibile che, dopo aver visto sparire decine di specie autoctone, ora cerchino di proteggersi.
A volte capita che una specie sia a rischio di estinzione, e diventi poi un problema, come gli opossum e i pipistrelli giganti australiani….bizzarrie della natura.
Si può controllare il ciclo naturale per cui il più debole soccombe, e imporre la sopravvivenza di specie ormai diventate troppo deboli per sopravvivere? Riusciranno gli agenti della bio diversità a proteggere questi fragili ecosistemi dalle valigie piene di pericoli provenienti dall’Asia e dall’Europa? Speriamo per loro di si, visto quanto è incantevole l’ecosistema neozelandese…. sembra davvero di stare dentro Jurassic Park, in un’altra epoca storica. Good luck!
non ti hanno fermata perchè portavi un barese??…sono peggio della gramigna!;)
prima di entrare l’hanno sterilizzato per evitare di fare danni 😛
Vuol dire che se vi trasferite lì e veniamo a trovarvi non possiamo portare il maialetto, i culurgioni e tutto il resto ?????????????????
baci
no, vuol dire che dovete trovare un modo per bypassare i controlli 😛
No, Clarudda… vuol dire che bisogna trovare gli ingredienti sul posto e farli lì…..ah ah ah.
Si si Buoooooni!!! 🙂
mamma se riesci a fare i culurgioni anche in Australia penso che chiederemo l’invenzione del Nobel per la cucina 🙂
Ma gli agenti delle bio-diversità com’erano? 😛
bio…diversi! ps: brutti 🙁
Ma come…ti avevo raccontato la storia dei taralli quando siamo arrivati in Australia!!! Che il tipo ce li ha fatti passare solo perchè, dopo averli guardati per mezz’ora, non ha capito cosa fossero ahahahahahah!!
E hai notato che non ci sono gatti? voglio vivere là…. 🙁
In realtà i fichi d’india in Australia sono stati una vera calamità: http://www.lorologiaiomiope.com/quando-gli-insetti-non-sono-poi-cosi-mostruosi-la-guerra-del-fico-dindia-cactoblastis-cactorum/
Ho scoperto da poco tra l’altro che anche qui sono stati importati, chissà se hanno fatto dani come in Australia, o se il nostro ecosistema, più avvezzo alle invasioni, ha resistito!
Forse qualche danno l’ha fatto anche da noi. Ma nn se ne sara accorto nessuno.
Una delle condizioni piu pericolose per gli australiani é la vastità del territorio. Le piante possono proliferare per anni in terreni agricoli di centinaia di km2 senza che nessuno se ne accorga….