Ayutthaya!
Alle 7 del mattino siamo con i nostri zainoni in spalla a Hua Lamphong, stazione centrale dei treni di Bangkok in attesa del treno che ci porterà ad Ayutthaya! (da pronunciarsi con enfasi finale come fosse un grido da arti marziali…).
Abbiamo dormito per un paio di giorni al Siam Classic hostel, ostello molto carino a due passi dalla stazione centrale, molto comodo per chi deve prendere il treno come noi all’alba o per chi deve andare all’aeroporto.
L’ostello è in una piccola traversa buia, ma molto tranquilla, con un paio di bettole in cui mangiare a portata di mano, un piccolo supermarket ed un negozietto che fa massaggio thailandese (purtroppo senza happy ending…) a buon prezzo giusto dietro l’angolo. Il proprietario è un uomo attempato che sorride ed annuisce sempre e non capisce una cippa di inglese. Ha una folta capigliatura e dei bei denti bianchi, penso tra me e me la prima volta che lo vedo, poi un giorno lo incontro di mattina mentra va al bagno senza parrucchino e dentiera…
Non so esattamente come ho fatto a riordinare il backpack ed ad arrivare sul binario giusto dopo aver acquistato il biglietto del treno per Ayutthaya, non ricordo nulla, ricordo solo di aver preso coscienza sul binario. Probabilmente la EffeFemmina mi ha pilotato fin qui.
Comunque giunge il treno e si parte per questa bellissima cittadina, vecchia capitale dell’impero thailandese assediata e distrutta dai nemici di sempre (i birmani) nel 17esimo secolo. La famiglia reale insieme ad alcuni sopravvissuti in fuga dai birmani si trasferisce più a sud fondando Bangkok. Tutti i palazzi reali di bangkok infatti sono stati costruiti utilizzando lo stesso stile dei palazzi di Ayutthaya quasi a voler rievocare la grandezza dell’antica capitale. Addirittura alcune strutture dei vecchi palazzi di Ayuthaya sono state utilizzate per costruire i nuovi palazzi di bangkok.
Dopo circa 2 ore di viaggio in terza classe (…) arriviamo alla stazione di Ayutthaya, l’idea è di girare la città in una giornata con le bici e ripartira la sera con un treno notturno per Pitsanoulok e da li via bus per Sukothai dove ci aspetta una bella doccia calda (forse). L’idea, suggeritaci dalla nostra amica Raffa che ringraziamo, si rivela vincente, una giornata è abbastanza per girare le rovine di quel che rimane della vecchia città.
Molliamo i nostri backpack alla stazione quindi e noleggiamo due bici, traghettiamo con un piccolo battello (la città è un quadrato lambito da tutti e quattro i lati da tre fiumi diversi) ed eccoci nel cuore di Ayutthaya. Le rovine sono affascinanti, la città nuova un pò meno. Ci sono diversi siti che possono essere visitati, tutti a distanza di bici. All’esterno della città (al di la dei fiumi) ci sono dei Wat carini, ma richiedono una bella pedalata per esser raggiunti (noi ne abbiamo visitato solo uno). Occhio ai cani randagi, ce ne sono parecchi in giro, il consiglio scritto nella lonely è di evitare di incrociare il loro sguardo. Ecco un pò di foto del posto:
Cercate di contrattare con chi vi affitta le bici per averle fino alla sera, tenete comunque conto che la barchetta che traghetta da una parte all’altra fa l’ultima corsa alle 7.00. Dopo dovrete prendere un taxi o un altro mezzo per arrivare alla stazione.
Dopo aver lasciato la bici ci fermiamo a cena nella stessa bettola della famiglia che ci ha noleggiato le bici. Qui incontriamo i due Australiani nomadi e conosciamo la proprietaria del posto che con ha rotto una bottiglia in testa al marito (ma questa è un’altra storia. Passiamo la serata con loro in attesa del nostro treno di mezzanotte che ci porterà a pitsanulok e poi a Sukhotai.
Frenk ma che cavolo ti è successo al piede???????????????????
Volevo mostrare la mia abbronzatura da sandalo, visto che li tenevo al piede h24, ma forse non si vede bene dalla foto 🙂