L’olocausto vietnamita
La guerra del Vietnam, una delle guerre più sanguinarie e violente della stora contemporanea. I nostri coetanei non ne sanno molto, i nostri genitori forse ne sanno qualcosa in più.
Qualche anno fa, preso dalla curiosità su questa guerra così famosa e così poco conosciuta da noi europei, lessi un libro. Mi colpì molto, il libro era scritto da un americano, un giornalista.
Stare dall’altra parte però e provare a vedere la guerra da una prospettiva diversa da quella americana ed occidentale in generale, ci ha colpito ancora di più. La visita al war museum di Saigon (che consiglio vivamente di visitare, anche se bisogna essere forti di stomaco) ha aiutato ancora di più a chiarire le idee in merito…
La storia è quella di un massacro, i dati statistici parlano da soli, 4.000.000 di vietnamiti sono morti in questa guerra (di cui quasi i due terzi erano civili), altri 2.000.000 di vietnamiti sono rimasti feriti. circa 58.000 soldati americani sono rimasti uccisi.
Questi numeri sono numeri da Olocausto, soprattutto quando si parla di vittime civili, causate principalmente da:
- il bombardamento indiscriminato da parte degli americani di vaste zone popolate (benchè esistessero già le cosiddette “bombe intelligenti”)
- l’utilizzo di armamenti vietati dalle convenzioni internazionali sulla guerra (bombe a grappolo, armi chimiche)
- l’utilizzo di Napalm ed Agent Orange (un prodotto chimico che distrugge ogni forma di vita, utilizzato per estirpare la giungla vietnamita e di cui ancora oggi i terreni e le falde Vietnamite sono contaminati. L’Australia sta aiutando a piantare Eucaliptus (che si vedono praticamente ovunque poichè pare che siano in grado di purificare il terreno da questi agenti chimici)
- I massacri di civili innocenti perpetrati dagli americani
In particolare mi ha molto colpito la storia di un massacro compiuto da 3 plotoni americani nella zona di May Lai in cui 508 civili sono stati massacrati tra cui tanti bamini, vecchi e donne incinta, senza incontrare alcuna resistenza. L’unico americano che ha perso la vita è stato un giovane soldato che, vista la carneficina, si è sparato un colpo in testa pur di non partecipare alla mattanza. Se volete approfondire l’argomento date un’occhiata al seguente link su wikipedia (ita, eng) dove tra le altre cose trovate, nella versione inglese, un’interessante testimonianza fatta da un pilota di elicotteri americano (Thompson) che racconta quello che ha visto con i suoi occhi. La foto sua e di un altro collega sono appese al war museum di saigon con una targa di ringraziamento da parte del governo vietnamita per aver salvato circa 11 persone dal massacro dopo aver minacciato di aprire il fuoco contro gli stessi militari americani se non si fossero fermati.
Ai soldati è stato chiesto di non dire niente dell’evento ed il presidente Johnson si è addirittura congratulato con i tre plotoni per l’ottimo lavoro svolto nell’ammazzare tutti quei “vietcong” senza subire perdite…..
La storia è emersa comunque e finita sulle prime pagine dei giornali statunitensi creando uno scandalo incredibile. Dopo un lungo processo è stato scelto un sergente come capro espiatorio (colpevole di aver ammazzato solo lui 22 persone) e condannato all’ergastolo. è stato poi graziato dal presidente Nixon ed ha in tutto scontato circa 2 anni e mezzo agli arresti domiciliali. E’ chiaro quindi che la vita dei civili vietnamiti vale moto meno di quella dei civili americani, se basta uccidere 1 persona negli states per avere la pena di morte….
Non riesco a capire come sia possibile che tanti soldati (almeno una trentina) possano aver perpetrato un tale massacro, cosa scatta nella mente delle persone in situazioni del genere? Cosa crea un branco di animali di questo tipo? Non posso credere che tutti gli appartenenti a questi plotoni fossero dei killer di gente inerme.
Un altro massacro, quello di Thanh Phong inferioriore in termini di numeri ma tremendamente più violento di quello di May Lay è stato fatto da un gruppo di rangers americani capitanati da un certo Bob Kerrey (che diventarà poi senatore). Diversi civili, dopo essere stati uccisi sono stati decapitati (c’è anche una foto che ritrae i militari ridere con accanto le teste mozzate… altre persone invece, tra cui un bambino, sono state sventrate dai soldati stessi.
Solo nel 2001 il senatore kerry confesserà di aver preso parte al massacro.
Ora capisco per quale motivo i reduci della guerra del vietnam non sono considerati degli eroi in america (come quelli della seconda guerra mondiale) ma dei killer. PEr questo motivo parecchi dei reduci hanno vissuto e vivono tutt’ora ai margini della società americana. Pare che al loro ritorno in patria la gente comune sputasse su di loro gridando “Baby killer”.
Abbiamo incontrato dei ragazzi americani dell’Ohio e gli abbiamo chiesto come vedevano loro la guerra. Ci hanno risposto che loro non hanno mai conosciuto un soldato che ci è stato perchè è passato tanto tempo oramai e che durante la guerra ci sono state molte manifestazioni contrarie, che alcuni hanno pagato anche con la morte come i 4 studenti uccisi nel kentuky durante un corteo, che il popolo americano non era daccordo con la guerra che è stata perpetrata dal governo.
Aggiungerei anche che tre ragazzi americani si sono dati fuoco davanti al pentagono come gesto di protesta contro la guerra in Vietnam, morendo ed emulando il gesto del più conosciuto monaco buddista dell’epoca, Thich Quang Duc .
Anche le loro foto sono presenti nel museo di Saigon.
Molto bello anche, sempre nello stesso museo, la mostra di fotografie di tutti i giornalisti che sono poi morti durante la guerra del vietnam. I loro scatti migliori e gli ultimi, quelli trovati nelle loro macchine fotografiche, quelli scattati qualche minuto prima di morire…molto toccante.
L’unica conclusione che si può trarre da questa storia è che la guerra tira fuori il lato peggiore dell’umanità, quello più oscuro e violento. Qualcuno teorizza che l’aggressività è innata nell’uomo, istintiva, e che agli albori della società attuale veniva sfogata durante la caccia ed utilizata per sopravvivere in ambienti ostili all’uomo. Al giorno d’oggi, l’aggressività rimane repressa in noi ed è sempre pronta ad esplodere. Sarebbe stata una cosa di poco conto se l’uomo non avesse inventato e migliorato le armi che hanno un potere di distruzione sempre crescente come l’agent orange utilizzato in Vietnam e l’atomica utilizzata ad Hiroshima e Nagasaki.
Armi mostruose, ma ancora più mostruosa è la mano di coloro che ne ha autorizzato l’utilizzo contro vittime innocenti ed innocue.
La cosa più triste di tutte è che la storia, puntualmente, si ripete. Le risposte a tutti i nostri punti di domanda sul futuro sono nella storia, sappiamo già cosa succede se si invade un paese, se si vuole imporre la cultura occidentale e la democrazia ad un paese con la forza, se si vuole forzare il destino di un popolo aiutando i dittatori e gli assassini della propria gente solo per perpetrare i proprio interessi. Lo sappiamo ma, puntualmente, ripetiamo gli stessi errori. Le nuove generazioni, quelle che non hanno vissuto nessuna guerra, non avranno alcun ricordo della sofferenza che essa porta alla gente e quando gli anziani che invece l’hanno vissuta non ci saranno più…be, si ricomincerà daccapo.
Quando l’uomo imparerà a non commettere più gli errori del passato?
Non ne sapremo mai abbastanza..
Foto incredibili, davvero spaventose.
Mi permetto una riflessione in proposito, visto che siamo in argomenti seri.
Ci sono sempre un sacco di polemiche attorno a foto del genere.. nel senso che ora che i media hanno spettacolarizzato il dolore nel modo che conosciamo, rendendo un reality su cui speculare la vita della gente, si discute anche del ruolo del fotoreporter, della questione etica.. di quando è giusto che la macchina venga spenta.
La famosissima foto della bambina nuda, diventata simbolo della guerra del Vietnam è presa ad esempio: è stata forse l’immagine dell’orrore più toccante di quegli anni ed ha consentito una presa di coscienza da gran parte degli americani che non avevano idea di cosa stesse accadendo in quelle terre.
La tecnologia aiuta a non dimenticare.. sono gli uomini che devono servirsene e sono queste cose che dovremmo far conoscere alle nuove generazioni.
Scusate il sermone 😉
p.s. pare che il reporter, Nick Ut, dopo che ha scattato quella foto, abbia poi soccorso la bambina, l’abbia portata in ospedale.. Oggi Kim Phuk è ambasciatrice di pace per l’Unesco 🙂
Amen 🙂
Grazie per questo racconto… 🙁
Voto a questo racconto…..10!!!!!!!
con che scala? da 1 a 10 vero?
Gli americani dovrebbero solo che vergognarsi di esistere.
🙁 devo ammettere che il mio astio verso gli USA è aumentato dopo il viaggio…troppe brutte pagine di storia scritte a causa loro. Vietnam, Laos, Cile, Messico, Bolivia….le mani in pasta ovunque. La cosa che più mi fa stizza è che il Vietnam non è bastato, perchè poi sono venuti Iraq e Afghanistan, e ora la Siria?
Leggendo altri siti ho scoperto che il ragazzo di cui si parla durante il massacro di My Lai non si è sparato alla testa, ma un colpo al piede e sempre su Wiki c’è una sua foto