Leaving Hanoi
6 Febbraio, h 18:30
Aspettiamo l’autobus per Hue’ sui gradini di un negozio, di fronte il casino totale di Hanoi: colonne di scooter, flusso continuo di veicoli di qualsiasi tipo, e come colonna sonora i clacson…perenni, fastidiosi. Di fronte a noi c’e’ la luna piena, e questo spiega perche’ l’aria oggi e’ più’ fumosa del solito e le strade erano piene di persone che bruciavano piccoli mucchi di banconote false: pare si brucino perche’ oggi e’ un giorno di buon auspicio.
Le banconote si acquistano in negozi specializzati.L’organizzazione dello spazio nella citta’ e’ cosi diversa dalla nostra! O meglio, e’ diversa dalla nostra attuale concezione…come nelle vecchie citta’ europee, le strade sono specializzate in qualcosa: c’e’ la strada del bambu, quella dei giocattoli, quelle delle scarpe,quella con diversi negozi di zaini,quella delle pentole!
Ma questa antica organizzazione inizia a mostrare qualche crepa,perche’ ogni tanto spunta una banca,un negozio arredato all’occidentale…e ci chiediamo in quanti anni i vecchi negozi saranno sostituiti da lucenti vetrine con marchio…5?10? Da noi i marchi hanno gia’ mangiato i centri storici: Intimissimi,Calzedonia,Zara,Promod e via dicendo hanno conquistato e uniformato i centri storici europei, chissa’ in quanto (poco) tempo conquisteranno l’Asia.
Gia’ ora camminare ad Hanoi e’ camminare ad anni luce di distanza da Luang Prabang: il Vietnam e’ povero, la poverta’ si palpa, eppure sembrano tutti ricchi in confronto al Laos. Hanno le scarpe, in genere da ginnastica (finte?) Asics e Adidas,gli stivali e i leggings, alcune ragazze girano col tacco 12 con plateau stile newyorkese…e questa miseria travestita fa venire nostalgia della dolcezza e della semplicita’ delle donne in sarong di Luang Prabang…ancora non schiave della modernita’ occidentale, e ahime’! probabilmente smaniose di diventarlo.
Dove sta la salvezza dai grattacieli che attaccano il centro della vecchia Hanoi? Dove la salvezza dagli uomini in giacca e cravatta che si fanno pulire le scarpe ai tavoli dei ristoranti per strada?
Qui la palpi la dittatura dell’economia: non c’e’ Facebook, ma c’e’ il capitalismo selvaggio. E come ci fa notare un “espatriato”, dov’e’ il boom economico, se la gente vive ancora nella miseria? Chi beneficia di questo boom?
La risposta la sappiamo gia’, che la storia e’ sempre la stessa…cambiano i colori delle giacche, ma la sostanza resta la stessa in tutto il mondo.