24 Gennaio 2012, h 10:08
Il Mekong ci scorre accanto, lento e pacifico…e’ appena disturbato dal brulichio di uomini e barche e merci che lo attraversano…siamo in Laos, dunque. Aspettiamo la partenza della nostra slow boat che in 2giorni di navigazione sul Mekong ci portera’ a Luang Prabang.
Attraversare la frontiera e’ stato semplice: check point htailandese per timbrare l’uscita dal paese sul passaporto, barca per attraversare il fiume, check point laotiano per fare il visto,tuk tuk fino al molo d’imbarco delle barche…in meno di un’ora siamo dall’altra parte, dalla terra del sorriso e dei neon alla Repubblica Popolare Democratica del Laos.
Sembrano cosi uguali questi due paesi visti da qui! I confini qui assumono nuovi significati per noi…il fiume…come ieri a Mae Sai: se stai di qua stai in un paese più’ o meno democratico, se stai al di la’ sei in Birmania, e la tua vita e’ probabilmente più’ complicata…oppure sul punto panoramico del Golden Triangle: un angolo minuscolo di mondo, e tre paesi che si toccano…paesi diversi, pian piano uniti dal business, dal denaro cinese e tailandese che apre casino’ e negozi, e costruisce Buddha su barche pacchiane. Strano per noi, uomini dell’era di Maastricht, no? Per noi viaggiatori europei e’ gia’ un fastidio il controllo passaporti per andare a Londra!
Ma la frontiera via terra ha un altro sapore, e’ meno asettica dell’aeroporto, uguale in ogni angolo di mondo…qui la tocchi con mano la frontiera, capisci dove stai quando le bandiere blu, rosse e azzurre su un ponte diventano verdi, gialle e blu; ti chiedi qual’e’ il punto esatto del fiume in cui stai dall’altra parte. Cambiano le divise, le facce sembra restino uguali…pero’ un attimo prima si guidava a sinistra, ora a destra. E fino a poco fa ragionavamo in Bath, ora dobbiamo pensare in kip…in fondo, c’e’ del fascino in questo…anche se le frontiere moderne hanno limitato, o meglio distrutto, quella che era la liberta’ delle genti delle montagne, un tempo liberi di vagare tra queste montagne, ora racchiusi nel limbo del non avere una nazionalita’, ed essere, al più’, rifugiati politici…loro che erano semplicemente uomini delle montagne, e non hanno mai chiesto a nessuno di essere thailandesi, laotiani o birmani…vittime della storia? o inevitabile progresso?
Un saluto al Mekong, cullaci a dovere nella nostra lenta attraversata, e regalaci paesaggi emozionanti…buon viaggio DoppiaEffe.
Consigli:
- A Chiang Mai, Chiang Rai e Chiang Khong troverete diversi package per attraversare il confine, oppure potete fare da voi. Considerate i seguenti costi per decidere tra tour o fai da te:
- 0 bath dalla guest house alla Thai Immigration Border: vicinissimo, abbiamo camminato 5minuti;
- 40 Bath per attraversare il fiume;
- 40 Bath di tuk tuk per arrivare dal Lao Immigration Office al molo di imbarco;
- 900 Bath per la barca fino a Luang Prabang;
- Il package più’ economico che abbiamo trovato era 1150 Bath: col fai da te abbiamo risparmiato 170 Bath, ma considerando che il package aveva anche il pranzo incluso e il tuk tuk dalla guesthouse alla Thai Immigration Border, il prezzo non era male. La differenza? Cosi abbiamo scelto noi il pranzo 🙂
- Se pagate direttamente in Kip il viaggio viene leggermente meno: potete cambiare i soldi appena arrivate in Laos, mentre fate la fila per il visto.
- A Chiang Khong le guest house sono economiche (come in tutto il Nord), e ce ne sono davvero tante: non abbiamo prenotato prima, abbiamo trovato direttamente quando arrivati qui, alle 7 di sera. Abbiamo pagato 300 Bath una stanza con wifi (se ragionate in Euro, sono circa 5,20 euro…);
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