8 Gennaio 2012, h 13:40
Abbiamo lasciato Ko Phi Phi qualche giorno fa…devo controllare il giorno sul calendario, perchè non so più che giorno della settimana siamo…abbiamo perso i riferimenti temporali 🙂
Ok, il 4 mattina siamo partiti direzione Ko Lanta.
Prima di partire abbiamo fatto un giro nel villaggio di Phi Phi Don, e abbiamo avuto la conferma dell’aver fatto bene ad evitarlo come la peste: un’accozzaglia di strade per turisti, piene di agenzie, Internet Point, negozi di souvenir, negozi che vendono la frutta fresca, bar con la musica a palla…quel genere di posti che odiamo, che non hanno alcuna personalità…che sembrano essere uguali in ogni angolo del mondo, a Rodi come in Thailandia, che differenza c’è? che bisogno c’è di avere una via dello shopping in una baia raggiungibile solo via mare, in mezzo alla jungla?
Che brutta cosa da questo punto di vista il turismo…per rendere la vita + confortevole e più adatta ai nostri standard questi posti sono stati sputtanati completamente…e la cosa peggiore sono i posti costruiti su misura per i turisti “standard” inglesi e americani..Phuket mi ha ricordato le strade di Rodi adu uso e consumo degli adolescenti inglesi, con la musica a palla dalle 10 del mattino fino a sera.
Appena a Phi Phi siamo usciti da una di queste strade, ci siamo trovati in mezzo alla baraccopoli….accanto al mondo dorato costruito per noi, le baracche in lamiera dei “locals”…una povertà assoluta, che poi se ci pensi non è nemmeno assoluta, perchè avere un tetto può essere sinonimo di ricchezza.
Fa bene allo spirito camminare tra queste vie, perchè già riuscire a realizzare che tutto quello che ti serve per vivere 6 mesi può stare in uno zaino da 60 litri è una svolta mentale…e capire che tutto ciò che abbiamo è un surplus aiuta a ricominciare a dare il giusto peso alle cose.
Non voglio fare la buddista illuminata che ha scoperto in nuovo senso della vita, ma già mentre imballavo le mie cose per vuotare casa a Roma mi rendevo conto di quanto fosse folle accumulare decine di paia di scarpe, e vestiti con i quali potresti vivere 2 anni, non una stagione…non facendo shopping da tempo ho riapprezzato cosa vuol dire “usare ” i vestiti…invece di averne tanti che restano nuovi per anni, perchè in realtà inutilizzati. E questa, insieme al dare più valore ad ogni singolo oggetto posseduto, penso sia una delle prime lezioni di questo viaggio.
perfettamente d’accordo!