Come dirlo al tuo capo
Io ed il mio capo.
L’uno di fronte all’altro.
a cena in un ristorante argentino al centro di Amsterdam, dove siamo per lavoro.
soli e rilassati dopo una giornata di viaggi e corse.
Quale momento migliore di questo per dirglielo?
Adesso glielo dico.
no non adesso, sta mangiando…
Vai adesso!
no non adesso, sta bevendo…
Vai ora!
No no, non è il momento giusto…
[silenzio]
Vai ora o mai più!
Ma no, forse è meglio se glielo dico domani… (i battiti cardiaci aumentano)
Io: “Capo io volevo…”
Il capo alza gli occhi dalla bistecca e mi guarda fisso.
Io: “…volevo…volevo ordinare un’altra birra, ne vuoi anche tu una?”
Capo: “Si grazie”
che stupido che sono, ero vicinissimo…
Basta, mi hai rotto con le tue masturbazioni psicologiche! Adesso ci penso io!
No, fermoooo….
Ed il diavoletto, appollaiato sulla mia spalla destra, prende il possesso di me e lo fa…
Io: “Capo volevo approfittarne per dirti una cosa” (ma approfittare di cosa poi? booo)
Il Capo (addentando una bistecca): “dimmi”
Io: ” Stavo pensando di prendermi un anno sabbatico”
Il Capo continua a mangiare la sua bistecca, giusto il tempo affinché l’informazione dalle orecchie possa raggiungere le sinapsi centrali, essere elaborata ed inviare le risposte alle terminazioni periferiche.
Alza la testa dal piatto e mi guarda fisso. Ha realizzato. Credo.
Io sorrido
Il Capo: ” in che senso scusa?”
Io: “Nel senso che vorrei prendermi un anno di pausa”
Il Capo mi guarda un po’ intontito…
Io: “Sai ho fatto le cose molto di fretta fino a questo momento, ho studiato, mi sono laureato, ho iniziato subito a lavorare…blablalba…(la storia della mia vita)…blablabla”
Il Capo: “Ma dici veramente?”
E cosi’ via per tutta la serata, srotolo davanti al mio capo tutte le mie ragioni, sembra la bistecca piu’ lunga del mondo.
Lasciamo il locale, andiamo a zonzo per Amsterdam. Ogni tanto, mentre parliamo di altro lui ritorna sul discorso dell’anno sabbatico, chiede dettagli sul viaggio.
Il mio capo non e’ una persona qualunque, prima di essere “capo” ha fatto il DJ per vari anni a Miami e sulle navi da crociera in giro per i caraibi…lo avevo detto io che non e’ una persona normle. Capisce le mie ragioni anche se non le condivide appieno, dice che adesso e’ tardi, che certe cose si fanno da giovani quando si ha dai 22 ai 23 anni. Che tanta gente potrebbe non capire (be di questo me ne sono gia’ accorto), che tanta gente non condividera’.
Lo capisco anche io in realta’, in qualche modo sono in grado di immedesimarmi nelle persone che vivono una vita di routine da tanti anni, che hanno trovato la loro stabilita’ e non hannno intenzione di metterla in discussione. Forse un giorno quella vita la faro’ anche io, nessuno puo’ fuggire da questo destino, per adesso pero’ voglio prendermi un periodo di pausa, c’e’ sempre tempo per tornare alla vita precedente.
E mentre camminiamo insieme mi chiede della mia ragazza, che ne pensa, se viene con me. Ed io gli racconto che condividiamo le stesse idee su questa cosa. Lui annuisce.
Cambiamo argomento, parliamo di altre cose e dopo un bel po di tempo mentre passeggiamo silenziosi si ferma, mi guarda e mi dice:
“certo che trovare uno matto come te non e’ semplice…ma trovarne due di matti…”
Mi sorride e riprendiamo la via dell’albergo.
Mi sa che adesso si fa sul serio… 😉
🙂 🙂
No vabbè lui con questa frase ha vinto… “adesso e’ tardi, che certe cose si fanno da giovani quando si ha dai 22 ai 23 anni” uahahhahahahahhahahahahhahahaahahha!!
In realtà forse rosica di brutto!!