AAA Ispirazioni cercasi
In questi concitati momenti di indecisione sono alla ricerca di ispirazioni, sarebbe bello trovare dietro l’angolo qualcuno che ci dica “state facendo la cosa giusta” oppure “fate bene, questo è il momento giusto per farlo” o ancora “ottimo, se non ora quando” invece la realtà è profondamente diversa. Fino ad adesso abbiamo raccolto principalmente dissensi, la maggior parte delle persone consultate hanno solo cercato di farci capire quanto sbagliata sia questa cosa, quanto sia egoista, quanto sia folle, etc. etc. E devo dire che di questo passo ce ne convinceremo anche noi a breve; per quanto preannunciato da tutti coloro che hanno fatto un’esperienza simile, non mi aspettavo una tale resistenza al nostro piano.
Ed è proprio in questi momenti difficili che, per non far prendere il sopravvento alla negatività, cerco ispirazioni, conferme, qualsiasi cosa possa darci un appiglio per proseguire l’arrampicata verso la vetta. La consapevolezza è che dopo aver raggiunto la vetta, dopo aver scavallato questa montagna di problemi ed ostilità, allora ci sarà la parte più bella, tutto sarà in discesa.
Dove cercare queste ispirazioni quindi? Nei libri autobiografici di gente che ama il viaggio e l’avventura? Nelle frasi sagge degli scrittori del passato? Forse, ma io preferisco cercarle tra la gente comune come noi che questa esperienza l’ha fatta prima di noi. Solo loro potranno raccontarci il bilancio di questa esperienza di vita.
Sorprendentemente tutti i blog che ho visto danno un bilancio finale positivo, fatto di piccole soddisfazioni, di scoperte interiori, di esperienze che aprono l’anima e la mente. In particolare mi hanno colpito le seguenti riflessione di un ragazzo italiano, che vive in Scozia,che il giro del mondo l’ha fatto per davvero:
Eccomi quindi sul mio aereo per Citta´ del capo, mentre lascio l´inverno scozzese alle spalle e tutti i consigli ´sensati´: ´ma lasci il lavoro?´, ´cosa fai quando torni?´, ´E´pericoloso!´
(racconto del viaggio)
Inviterei i giovani Italiani a viaggiare di piu’. Credo che la cultura del backpacker non sia presente tra gli Italiani. L’anno ‘pausa’ di viaggio (o ‘gap year’, popolarissimo per esempio nel Regno Unito) in realta’ non e’ un anno perso, ma un anno di ricarica, di scoperte esteriori ed interiori, di apprendimento, e di opportunita’ nel dare anche un po’ del nostro tempo a chi ne ha bisogno.
Tutto questo per ricaricarsi ed avere visioni chiare, personali, non imposte, verso il proprio futuro.Forse in questi tempi di crisi bisogna fare un re-set, lasciare le paure a chi ce le ha insegnate, e realizzare in pieno la nostra vita, in modo creativo ed avventuroso. Attraverso la mia esperienza direi che viaggiare e’ un modo per raggiungere questi obbiettivi.
Riusciranno i nostri eroi a trovare l’ispirazione ed il coraggio necessari a fare questo grande passo?
Lo scoprirete nelle prossime puntate.
E’ una strana montagna, perché cresce sempre di più…ma noi prendiamola come preparazione a scalare le montagne del Tibet..ce la faremo, ce la faremo.